Vestiti uguali (da mimo!) che manco le gemelle Kessler, senza però consultarci, Francesco ed io siamo arrivati alla graziosa casa di Ida Maria, la figlia maggiore dei Pan, allestitrice dal gusto raffinato, che si nota anche negli arredamenti (e nei decori della tavola, in tema con l’arancione della serata).
I Pan, con la loro bella e numerosa famiglia, ci attendevano per festeggiare il compleanno di Francesco.
I bambini del quartiere già affollavano l’ingresso per ricevere dolcetti, e ad attenderli (e ad accogliere noi) c’era Mario, con una delle scatole delle meraviglie che bramavo da settimane.
E’ stata una bellissima serata, che ci ha fatto sentire davvero circondati da un calore familiare. Anna Maria aveva cucinato ogni ben di Dio per tutto il sabato, e Francesco, oltre alla festa, ha anche ricevuto in regalo una scultura in terracotta rappresentante figure umane che si stringono in cerchio e che cingono una candela, un simbolo di amicizia originario dell’America Centrale (i Pan mi perdonino se non sto scrivendo esattamente il significato), una delle tante zone del mondo che appassionano Mario.
Che, per l’occasione, si è trasformato nella persona che per un nanosecondo, prima di incontrarlo, aveva detto di essere: quando abbiamo negoziato i provvedimenti per incontrarci, la prima volta che dovevamo andare a casa loro, al telefono Mario mi ha detto: “Te me riconosssi, son ‘na bionda che guida ‘na machina ce’este…“.
Io ho esaudito il mio desiderio di ‘dare’ dolcetti alla porta ma, con la scusa di sbirciare, per fare una foto, nei pozzi delle meraviglie che erano diventati i sacchi dei nipoti tornati dal loro giro, ho ottenuto in regalo con la mia tipica faccia da “Ma no, grazie, non importa…” anche io un sacco di poci. Mi sono così risparmiato, il giorno dopo, la levataccia a cui mi ero rassegnato: mi era stato detto che, nei supermercati, alle prime ore del 1 novembre, si formano resse intorno ai pacchi giganti di cioccolata che improvvisamente calano di prezzo, ma di cui fa man bassa la comunità asiatica, che poi li rivende. Un’informazione che, appunto, non ho però verificato. I miei preferiti, da quando stavo a New York, sono i Reese, fatti di cioccolata e burro d’arachidi, che ho anche comperato sotto forma di auricolari per l’Ipod!
Passato Halloween, e non essendoci il Ringraziamento americano di fine Novembre a fare da spartiacque, nei negozi, ora, qui è già Natale!!! Anche in quello dove lavora Francesco che, non più tardi del 3 novembre, l’ha allestito a tema insieme ai suoi colleghi.
Ed io? Già, cosa faccio nel frattempo io per mantenermi?
Blog Comments
gujo
Novembre 10, 2010 at 10:55 pm
… mamma che superamo che ci hai buttato con questo finale… tutti boccaloni, allora! Cosa fai?!?! Eh?!?!?! Cosa fai?!?!?!???!? – e vai col prossimo post a tirare la lenza! Bravo il dalsa con l'effetto teaser – che è l'unica cosa che ricordiamo del corso di Montieri, ovviamente…