Lo dice la Routard nelle prime pagine, che è uno degli eventi caratteristici di Vancouver, e da quando l’ho letto è diventata per me una delle cose to do (actually, to see…) in Vancouver, che oggi ho fortunatamente depennato: la Polar Bear Swim.
Ogni primo dell’anno, nel primo pomeriggio, un gruppo di matti (altro non possono essere) partecipa ad una gara di nuoto di 100 yarde (che al momento non ho voglia di provare a tradurre in metri, sempre per via del whiskey, comunque non dev’essere tanto…), ovviamente in costume da bagno, come buon augurio per l’anno che verrà, al largo della English Bay, giù a downtwon.
Una di quelle tipiche notizie da resto del mondo che vedi all’edizione di Studio Aperto delle 12,30 del 1 gennaio, quando stai ancora sbadigliando perché ti sei appena alzato, aspetti il concerto di capodanno da Vienna sull’uno e snasi dalla cucina odore di puré e lenticchie, che un po’ quasi ti viene da gomitare, da quanto hai ancora lo stomaco sottosopra dalla sera prima.
Così ci siamo andati Francesco, Julia ed io (Bosse è stato a letto a dormire, causa hangover da New Year’s Eve).
Suor Germy aveva puntato la sveglia e aveva messo su, chettelodicoaffa’, una pignatta di lenticchie benauguranti, trovate in una delle sue botteghette di fiducia su Commercial, così, per colazione…
la Polar Bear Swim di Vancouver è una tradizione che va avanti dal 1920, conta ogni anno oltre 2000 partecipanti, ed è ad iscrizione gratuita (ci aveva anche sfiorato l’idea, ma era davvero troppo freddo, oggi: la temperatura dell’oceano misurava 6°C).
Come allegoria di contorno ci sono tradizionalmente personaggi di dubbia, immagino, sanità mentale (scherzo!), che si mascherano e fanno casino.
Ce n’era uno con costume misto Paperino/Peanuts che riportava una frase che avevo appeso in classe per quasi tutti gli anni del liceo: Happiness is being one of the gang (more on Peanuts, later on).
La risata della compagna del vichingo, vedi filmato n.2, era di una allegria contagiosa.
Siamo arrivati appena dopo la conclusione della gara vera e propria, ma in tempo per assistere al bagno collettivo di tanti altri, che si lasciavano andare ad urla liberatorie.
Era una giornata bellissima, di freddo pungente e sole, e abbiamo camminato per quasi tutto il ritorno a casa.
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Blog Comments
gujo
Gennaio 2, 2011 at 11:20 am
ahinoi, caro dalsa, purtroppo da qualche anno il concerto di Vienna è stato spostato in replica nel pomeriggio su raidue, e su raiuno ci tocca appiopparci il meglio dell'operetta italiana lirica dalla Fenice di Venezia. Capodanno non è più lo stesso…
lucy
Gennaio 2, 2011 at 11:34 am
gujotto hai magnato purè e satine de gaina lesse?..dalsa potevi fare il bagno fingendo di essere alla pria!
Anonimo
Gennaio 2, 2011 at 11:40 am
Grande Gujoooooo Dalsino ( cioè io) era pronto infatti a specificare esattamente questa cosa, sicché, dunque continuerò con la precisazione: dal 2004, dopo la conclusioone dei lavori di ristrotturazione, la visione è italiana, ma il concerto di Vienna è ancora in eurovisione! (Papà dice mondovisione- ma come fa ad essere mondovisione se i ci sono 24 fusi! e anche in eurovisione ci sono i fusi) – comunque avete capito!
dalsino
Gennaio 3, 2011 at 10:54 am
Dalsino: quindi appunto il concerto viene trasmetto dalla Fenice di Venezia
gujo
Gennaio 10, 2011 at 9:52 am
Cara Vanna, il purè sì, per le sate de gaina lessa mi sono finalmente attrezzato: me le ha regalate mio cugino Stefano come regalo di inizio anno, nei prossimi giorni provvedo a farmele!!!