Central Park West è la zona dove andrò a stare per almeno due settimane. Uno dei primi annunci a cui ho risposto si è rivelato buono, per cui ho trovato una stanza carina, ad un prezzo ragionevole (alto per nostri standard ma basso per New York): per una settimana pago solo il doppio della tariffa che pago per ogni notte qui nella cabina armadio. Vado a stare da Michael (altro nome non poteva avere…), un infermiere che ha deciso di arrotondare dando una stanza in affitto.
Naturalmente, l’appartamento è vicino a Central Park. Ho passato quindi gran parte del pomeriggio al parco, va da sé bellissimo, a rilassarmi dopo la tensione accumulata per trovare casa (e non in generale, ma quella casa: sbagliato metro, finito dall’altra parte del parco, addirittura a Brooklyn – ma in stazione metropolitana sotterranea, quindi visto niente – tornato indietro, suonato ad un campanello a caso con un’ora di ritardo…) e per fortuna ho suonato al posto giusto.
Nonostante abbia un nuovo numero di cellulare americano, infatti, il sito di annunci non permetteva di scambiarsi il telefono: bella efficienza direi, come faccio a cercare casa se devo stare incollato al pc tutto il giorno in albergo??
Non ho visto la fontana di Bethesda però, penso che la visiterò oggi, insieme ad altre mete più turistiche che ancora non ho battuto. Sono molto indietro con la lettura delle guide!!
Non ho ancora comperato nessuna rivista. Quando sono venuto in America la prima volta, alla vista delle copertine patinate avevo ogni volta un mancamento. Annusavo, sfogliavo, ero in adorazione. I tempi sono cambaiti: non solo le riviste americane si trovano con facilità in Italia (a Vicenza meno, eheh) ma Internet ha cambiato ogni cosa, e ora le notizie che troverei scritte dentro ai magazine le ho già lette sui siti giorni prima.
Dopo aver camminato per il parco giù fino a Times Square, nel tardo pomeriggio ho incontrato alcuni amici: Giampaolo, che ancora non conoscevao ma che mi era stato ‘raccomandato’, che si è rivelato cortese e gentile, e utile per trovare conncetion in questa città, che non guastano mai, e Mary, giornalista che veniva in fiera a Vicenza, e sua fratello Mark. Con loro ho passato la serata a godermi al brezza di Battery Park, la punta più a sud ovest di Manhattan da dove partono i battelli per la Statua della Libertà, Ellis Island e Staten Island, e dietro Ground Zero.
Dalla punta sono tornato, sudato e sporco e stanco ma felice, all’albergo a piedi.
Stamattina ho le vesciche 🙂
Ancora non sento la nostalgia di casa…
Arriverà, lo so.
Blog Comments
marina
Giugno 5, 2010 at 3:46 pm
Penso diventerò una tua lettrice affezionata…
Qualcuno ha scritto che a NY si respira un'aria diversa che fa dormire di meno e se quella stessa aria arrivasse fino a qui?E ci facesse dormire tutti di meno?Continua a scrivere Carlo:-)
Tomorrow is Sunday…visit Central Park on Sunday…is something special!
besitos
p.s.sbagliare metropolitana a NY è un classico…non poteva mancare