Come la patria di Batman, anche il posto che ho cercato di raccontare è una città molto simile a New York, ma che non è davvero New York. Come New York è costruita sul granito, ma anche sul materiale impalpabile dell’immaginazione. E’ fatta di isole, ponti, palazzi, e di infinite pagine di carta. E’ popolata da otto milioni di abitanti e da quelli che nessuno si è mai messo a contare, i personaggi che vivono dentro i racconti, i romanzi, le poesie. Questa città è un luogo fisico e un luogo della mente.
Paolo Cognetti, New York è una finestra senza tende, Laterza
L’eterno deja vu continua. I posti che solco sono luoghi della memoria, che il cinema o la televisione mi hanno sparato addosso da quando sono nato. Chiunque venga qui, credo, ha questa sensazione. Se uno ti parla di isolati, Broadway, la quattordicesima, il Village, l’Empire State Building, Central Park etc. dici: “Conosco”, e casomai aggiungi: “Ma come ci arrivo?”…
L’altra sensazione che ho, piacevole, ma a cui mi devo ancora abituare, è che nel pomeriggio ho consultato, come mia abitudine, alcuni siti…: quando adesso leggo che, tipo, il divo tal dei tali questa estate sarà a Broadway con uno spettacolo, poter dire magari lo vado a vedere è ancora terribilmente strano.
Di fatto ieri non sono uscito dal Village, ancora non ho preso la metropolitana. Ho scoperto che la High Line, pezzo di una vecchia sopraelevata convertito in giardino pubblico pensile, è dietro l’albergo. Ne leggo da mesi su un sacco di giornali. L’ho fatto, sotto un sole cocente che mi ha scottato il collo in pochi minuti, e da lì ho visto per la prima volta da che sono arrivato, la Statua della Libertà.
Poi sono andato fino a Washington Square a cercare nella sede della NYU qualche annuncio di appartamento o stanza in subaffitto, ma chi non è studente o professore, quindi sprovvisto di badge, non ha accesso ai palazzi dell’università, e ormai gli annunci sono tutti su Internet.
Stremato ancora dal jet leg e dal caldo, quindi, ho passato il resto del pomeriggio in cabina armadio (stanza d’albergo), l’unico posto di Manhattan dove il cellulare non prende, attaccato a vari siti di alloggi, e oggi ho un paio di stanze da andare a vedere.
Poi è sopraggiunta la pioggia, ma non l’ho goduta.
Nel frattempo ho allungato di un giorno il pernottamento alla cabina armadio, qui al Jane.
Ieri mattina ho fatto colazione nel bar qui sotto, e ho avuto la prima dimostrazione che il mio inglese è arrugginito: VUOLE QUALCOSA DA MANGIARE? CERTO, UN FRULLATO, è stata più o meno la conversazione, credendo di ordinare chissà cosa, qualche cialda con sopra la banana, che era più o meno l’unica parola che avevo capito dal menu. La cameriera si è messa a ridere, ma non ha detto nulla. Poteva almeno dirmi qualcosa, no?? E poi casino con le mance, stai lì a calcoare ogni volta il 15%, poi puoi addebitarlo sulla carta, in pratica loro hanno i tuoi numeri e se li giocano come vogliono, dato che, dopo che te l’hanno restituita, tu puoi scrivere sulla ricevuta quanto vuoi lasciare di mancia.
Al Jane, come detto, ci sono i bagni in comune ma quando trovo qualcuno dentro e saluto, mi guardano male. La guida mi aveva avvertito che è un po’ una città che tende a farsi i fatti suoi.
E insomma nella città che non dorme mai, il mio primo giorno è stato di dormita assoluta, saranno più di dodici ore che sono qui dentro. Ieri sera sono crollato dopo i telefilm del giovedì della NBC.
Ora esco e vado incontro al mio destino. Oggi incontro Mary, una mia amica giornalista che veniva in fiera, e DEVO trovare casa almeno per la prossima settimana, in modo insomma da avere uno spazio di manovra un po’ più ampio…
Blog Comments
beppe
Giugno 5, 2010 at 10:50 am
La prima volta in metropolitana a NY è sempre memorabile. E' un sistema un po' contorto, vedrai quanta ricchezza di opzioni. Al mio debutto sono finito nel Bronx e ho imparato l'importanza della scritta Local o Express sulla fiancata. Poi dopo prendi confidenza. Se non l'hai ancora fatto vai subito a provarla!
Un altro esperimento sociale interessantissimo è provare a lasciare una mancia del 5%, o non lasciarla proprio. Poi ci racconti.
In bocca al lupo per la ricerca di casa! Ciao