Piove sopra Vancouver. La gente di qui ci ha informato che finora siamo stati fortunati col tempo, perché in genere l’autunno e l’inverno riservano solo tanta acqua, per settimane intere (e neve sulla montagne circostanti).
E’ quello che in effetti da qualche giorno sta succedendo, e così si passa molto tempo in casa (non che, naturalmente, la cosa mi dispiaccia).
Con questo pretesto, l’altra sera abbiamo organizzato una cena tra noi 4 affittuari (Bill, il cino-portogehese, l’unico abitante stabile della casa, sta tutto il tempo nelle sue stanze, a cui nessuno ha mai accesso).
Birra, vino, e bistecche di brontosauro uscite direttamente da un episodio dei Flintstones: questo, più o meno, il menù, a cui ognuno ha contribuito a suo modo con elementi o ricette all’incirca derivate dalla propria cucina.
Così Rafael, il brasiliano (foto n. 1), ci ha fatto assaggiare il jalapeño (che non è propriamente brasiliano, ma associato con la cucina spagnolo/messicana: è la sua ragazza, in realtà, che viene dal Messico) per i cui effetti su di me si confronti foto n. 4.
Pare che io sia il mago delle patate al burro, e così ho contribuito con quelle, oltre che lavando i piatti alla fine, un’annosa scusa sempre valida per sottrarsi alla preparazione dei pasti, a cui Suor Germana della casa è sempre molto dedita.
“Cosa ne dici se compriamo il dado? Ah, ricordati il pane grattuggiato…” and so on, mi dice una delle 1000 volte a settimana in cui entriamo al supermercato.
“Ma sì, compra!!”, digo mi, mentre lui, che è un po’ Tremonti inside, sta dei quarti d’ora interi e scegliere il burrocacao o il filo interdentale che meglio possano corrispondere alla griglia miglior rapporto qualità/prezzo del suo excel.
E so benissimo che ha ragione lui, e fa bene.
“Beh, allora io lavo i piatti…”, è sempre la mia battuta, un modo come un altro per stare in silenzio, pensare alle mie cose, e spiare i vicini.
Bosse, il tedesco, che ci ha preparato gli schaschlik, cioè gli spiedini, è ufficialmente l’uomo curriculum: non solo è sempre in volta a far questo o a far quello, a riparare finestre, tetto, porte, fornelli etc. (è elettricista), non solo si è comprato la macchina per 800 dollari che pensa tranquillamente di vendere su eBay una volta che se ne andrà, non solo beve come una spugna ma ha la pancia piatta, non solo lavora come imbianchino e forse va a fare il minatore nei territori del Nord Ovest, non solo ha speso 400 dollari per una stecca da biliardo da professione, non solo è un cuoco provetto di tutte le cucine del mondo, ma l’indomani si sarebbe svegliato alle 7 (??!! “Le 7 esistono anche di mattina ?!“, volevo chiedergli io, ma sono stato zitto…) per andare a sostenere non so più dove l’esame da … guidatore di muletto!
La nostra domanda naturalmente è stata: “Ti è richiesto al lavoro?” (no, lo fa perché può servire…).
Ci ha raccontato come sia contento che siamo arrivati noi: è qui da maggio e da allora è stato l’unico affittuario, passando la maggior parte del tempo da solo nella parte della casa che non è occupata da Bill (cioé quella che abitiamo ora anche noi, con lui): “Si fa vivo solo per appendere in bacheca che: c’è da pagare l’affitto“, dice lui!
Aneddotone finale: la postina l’altro giorno ha chiesto a Bosse se è vero che in casa ci sono i serpenti.
Bill, infatti, non si capisce perché e di chi abbia paura, ha tappezzato i due ingressi dell’abitazione con la scritta: “Non entrare: serpenti in libertà”.
P.S.: Lo so, la 6 è sfuocata, ma è l’unica della serata che abbiamo di tutti e quattro.
P.P.S.: Lo so, un po’ fregometro, tutto ciò, ma è un pretesto che mi spezza la narrazione.
Blog Comments
Anonimo
Ottobre 25, 2010 at 8:54 am
"Le sette esistono anche di mattina?!" è stupenda!!!