360 DEGREES

  • Ottobre 27, 2010


















A fare amicizia con gli estranei, oltre che a guadagnare il paradiso per la gentilezza impiegata, si ottiene sempre qualcosa di buono.
Una delle prime sere in città, Francesco ed io siamo usciti per fare quattro passi e bere una birra, e abbiamo avuto l’amara sorpresa che Vancouver, in fondo, non è molto diversa da Vicenza: poca gente in giro, strade deserte di sera.
Così ci siamo rifugiati in una birreria per bere una pinta, e lì, mentre lui andava fuori a fumare e a fare amicizia col buttafuori – che qui esistono anche nelle birrerie, ti chiedono i documenti per verificare che tu sia maggiorenne (io stempiato, quell’altro anche…) e ti perquisiscono pure!! – o non so chi, per farsi indicare un luogo più adatto alla socializzazione, io mi sorbivo le ire moleste (presto sbollite dalla mia TOTALE indifferenza) di una tizia alquanto alticcia, e della sua amica. Tutte e due genere ho il letto caldo vuoi venirci a fare un salto? (“Quelle due lì avevano ben altri programmi con noi questa sera”, ha commentato poi Francesco).
Quando poi è rientrato, a loro si sono illuminati gli occhi perché la matematica che insegnano in Canada a quanto pare dev’essere la stessa che impartiscono da noi (2+2 = 4) ma ovviamente non c’è stato verso.
Un po’ perché erano way over our age (genere Cougar), un po’ perchè, mmm, come metterla: beo xe ‘n’altra roba, un po’ per altri ovvi motivi che non sto qui a spiegare per esteso.
Ma appunto, come da premessa, siamo stati gentili a abbiamo risposto alle domande di rito (che rispettano sempre più o meno quest’ordine: 1. Da dove venite? – Italia 2: Oh, wonderful! – usa molto anche: lovely! Sei mai stata? – questi siamo noi – Loro: No, ma mi piacerebbe un sacco. 3. Che parte? – Questa che viene è classica, ormai ce l’abbiamo a macchinetta: Vicenza, close to Veniceand so on) e ci abbiamo guadagnato due ingressi omaggio per lo Skydeck di Vancouver, effettivamente una delle mete che avevamo in programma, perché Stacy, diciamo la capetta delle due, la più espansiva (quella che secondo me, da loro programma, doveva andare a me) è la manager dell’attrazione.

Si tratta di un disco volante montato sopra un grattacielo stile giostra di Gardaland o casa di Troy McClure dei Simpson (sui Simpson torneremo in uno dei P.S. – sì, so già che saranno due, mi faccio una scaletta…) che è il punto più elevato in città, a pagamento (a meno che, cioé, non si lavori o abiti in uno degli altri palazzi un po’ più alti) per osservare il panorama, esattamente come l’Empire State Building o il Top of The Rock di New York o la Sears – ora WillisTower di Chicago, visitati da me proprio quest’estate).

Ho fatto notare quella sera a Stacy – che, quando siamo andati allo Skydeck, però, non c’era, o almeno non l’abbiamo vista, di certo non ci siamo sognati di chiedere di lei – che il pennacchione con palla in cima va molto in Canada (ce n’è uno anche nello skyline di Toronto) o comunque nel Nord Ovest dell’America (Seattle ha un palazzo uguale, seppur dall’asta più sottile, che era anche raffigurato nel logo della sitcom Frasier, lì ambientata). Mi ha detto che è una cosa tipica dell’architettua nordamericana dei tardi anni ’70: mi son fidato, e non ho voglia, ora, di cercare (lo so: però perdo tempo a cercare il logo di Frasier…!)

Nella foto n. 6 (contando il logo), si vedono, all’orizzonte in alto a destra, dei grattacieli che ricordano lo skyline di Dallas, come si vedeva nella sigla dell’omonimo telefilm, con a fianco degli alberi: sono i palazzi in prossimità del centro commerciale qui vicino, quello che assomiglia alle Piramidi, e i pini sono quelli del Central Park dove vado a correre (quello dell’odore di Cima Larici). Lì a fianco, cioé, viviamo noi, nella municipalità di Burnaby, che di fatto è una città a sé, che però non ha un suo centro: in pratica, il centro è… il centro commerciale!
Il resto è tutto suburbia.

Le foto finali della spiaggia non c’entrano col panorama visto dallo Skydeck, ma le ho scattate il giorno dopo e le ho archiviate insieme, perciò le ho inserite qui. Si tratta di una delle spiagge cittadine vicino a uno dei ponti.

P.S. (eccoci): se avete un effetto Eleonora Brigliadori in Fantastico 5 (che aveva, cioé, un sabato i capelli corti e quello dopo lunghi, e per questo finiva IN PRIMA PAGINA – !!! – sui quotidiani nazionali… stiamo parlando di metà degli anni ’80 – vi dico: revisione dei Patti Lateranensi, Gheddafi che punta i missili su Lampedusa, e via di questo passo, e questi a parlare, con foto a colori a mezza pagina, dei cavej de ‘st’altra…) perché in queste foto sono più scavejon di quelle del post precedente, è semplicemente perché i post non sono in ordine strettamente cronologico, e nel frattempo me li sono tagliati (non porto la parrucca come, evidentemente, la Brigliadori).
P.P.S.: Per sgrisole, che ha commentato il post precedente: non credo ci conosciamo di persona, mi fa piacere tu sia una seguace del blog, sappi che la battuta “Le 7 esistono anche di mattina??!!”, che in originale ha l’orario diverso (le 4 e trenta), è una citazione molto frequente, tra i miei amici e me, tratta da un episodio a noi molto noto (e citato, appunto) dei Simpson, in cui Bart scopre una cometa (cfr. qui).

Blog Comments

In effetti ti conosco per proprietà transitiva: Sara (Fiera di Vicenza) mi ha segnalato il tuo blog, che mi piace (mi ricordi Sedaris, scrittore americano umorista/caustico geniale). Quell'episodio dei Simpson mi manca e rimedierò presto, grazie!

Io ho sempre detto Vicenza, NEAR Venezia.quanta ignoranza ho seminato negli anni!

Vecchio Dalsa, immagino quanto tu ti sia ringalluzzito – che non si usava tipo dal '71 – con il lusinghiero accostamento di Sgrìsole al tuo amato Sedaris… questi sì sono complimenti che tirano su autostima e morale!

Cara sgrìsole, ma tu sei la famosa scrittrice Silvia S., come avevo sospettato! Come ha sottolineato il mio amico Gujo, David Sedaris è uno dei miei scrittori preferiti, e ti dirò che in effetti mi ispiro a lui quando scrivo. Perciò grazie mille del complimento! Ora seguirò anche io il tuo blog!

Sono io sì (a parte il famosa). Sedaris è superlativo, sono contenta di averci preso col paragone. Buon giretto sul mio blog, ci sentiamo nei commenti!